resonance at 432 Hz and human There is no musical taste, there
resonance.
Andrea Doria
propose a conference of Andrea Doria very interesting about the difference between the tuning a 440 Hz, cioè quella standard che utilizziamo, e l'accordatura a 432 Hz, il tono musicale naturale con cui, per esempio accordava Mozart.
E'interessante perchè propone molti esperimenti "visivi" sulla potenza del suono, e fa un cenno anche alla controversa storia della standardizzazione dei 440 hz.
La prima parte e l'ultima della conferenza mi sono arrivate in maniera affascinante, quando Doria parla della risonanza, da' una definizione precisa di suono, e fa un accenno ai potenti effetti del suono (utilizzati per esempio per spostare i macigni per la costruzione delle prime piramidi).
Il fenomeno dell'oscillazione, presente dappertutto in natura, e che influenza praticamente tutti gli esseri viventi, osservato attentamente dal punto di vista musicale, potrebbe fornirci molte indicazioni su noi stessi, soprattutto se partiamo dal concetto base di risonanza. Infatti, come spiega bene Doria, noi non ascoltiamo solo con l'orecchio ma con tutto il corpo, ed è facile verificarlo, se osserviamo costantemente e attentamente le nostre reazioni alla musica.
Se pensiamo poi che oggi siamo praticamente sommersi da sottofondi musicali (o come dice Battiato da immondizie musicali ) dovunque andiamo, questa attenzione all'ascolto e ricerca si fa ancora più interessante e da un certo punto di vista urgente. In basso la prima parte di 10, tutte presenti su youtube. Buona visione. Qui sotto racconto un'esperienza di potenza musicale vissuta in prima persona a un concerto Bregovic: non c'entra direttamente con i 432 hz, ma ha a che fare con il concetto di risonanza.
Non avevo mai visto dal vivo Bregovic, nè ascoltato volontariamente sue canzoni. Conoscevo solo "Kalashnikov" per fama. La mia prima volta l'altro giorno a Modena alla festa dell'Unità.
Arriviamo un pò in ritardo ma il concerto non è ancora iniziato, e scegliamo di sistemarci centralmente the stage, slightly backward near the mixer to hear better. In the arena, under the stage had been set up an audience of chairs, all occupied by ladies and gentlemen timely and well seasoned. Bregovic not know but did not think acoustic music, to listen while seated. In fact, once the concert begins, I understand that these chairs have nothing to do with his music.
A first sign: the band enters the stage but not in the audience, two trumpets sound the first notes on opposite sides of the arena: the entire audience was blown away. Then finally at the center of the stage, dressed all in white, Goran. A look at the audience from behind during the first piece, the effect is strange: in the center and sides of head without moving around a lot. And so the second piece. Bregovic not bat an eyelid does not say a word paradoxical watching that scene, just keep shooting with his orchestra music burst, more and more compelling. And the third piece of the magic happens: a first and curly dark-skinned girl who looks away from Lenny Kravitz, pushed the pace, hands and leaping into the air, started dancing under the stage, right there in front of the audience of chairs that are not a fold, but a few seconds time and a mass of people follow this act of upsetting the seemingly static, but in reality so unreal and unstable that it was created. From then on it un'onda che si espande sempre di più: le prime file di sedie iniziano a vacillare e bastano pochi altri pezzi a far scomparire sovrastati dall'allegria e dall'energia di quella musica e di quei balli, le teste sedute comodomente.Avanzo anche io per scattare qualche foto, e noto dietro di me una signora sulla sessantina, visibilmente incazzata per quella copertura fastidiosa di visuale. Scatto le foto e poi torno insieme agli altri, senza perdere di vista a distanza la signora. Bregovic continua: un vero mostro da palcoscenico. Da lontano sembra guidare il pubblico buttando giù ondate più lente e più forti di musica balcanica: pur non dicendo una parola la gente è completamente rapita dalla sua energia.Passano due ore, senza neanche un secondo di noia. Penso che Bregovic è proprio un grande artista.Verso la fine del concerto l'arena è trasformata, l'energia è visibile da ogni parte, le sedie non si vedono praticamente più, come mangiate dal caos musicale che si era creato.
Con la vista ricerco la signora incazzata e la trovo in piedi a ballare sulla sedia.
E'stata una grande dimostrazione pratica e visibile della forza della musica.
E'stata una grande dimostrazione di come alcune cose possono cambiare la situazione molto più della politica, e iniettare energia a gente stanca. Una di queste è la music.